venerdì 19 maggio 2017

L’ECUO-SACCO DI PISCIO E MERDA a Cernusco sul Naviglio.



L’ECUO-SACCO DI PISCIO E MERDA.

Fin da subito, ancor prima che iniziasse, abbiamo individuato e denunciato la grave ripercussione sociale economica e antiigienica del sistema ecuo-sacco.

Lo abbiamo fatto pubblicamente durante la "Disfida del Guast" condotta da un manipolo di Suocere, che il nostro Sindaco pluridecorato definì demenziali.

Molte voci anticiparono il rischio si unirono per gli effetti negativi irrisolti del progetto sperimentale diventato ormai consolidato.

Alcuni puntarono il dito sul perverso meccanismo economico dei costi aggiuntivi per i sacchi insufficienti, ma il vero problema non era quello.

In quel momento di attesa e di avvio, venne subito a galla la questione dello stoccaggio giornaliero e settimanale di un sacchetto colorato tecnologicamente inadatto a contenere i pannoloni che sono i rifiuti dei rifiuti: del piscio e della merda.

Non era e non è questione di pietismo, di buonismo, di comprensione, ma di un diritto, cioè di un qualcosa che distingue la civiltà dalla barbarie.

Sull’intera gestione tecnica ed economica noi, come tanti altri abbiamo scritto fiumi d’inchiostro digitali e non abbiamo ancora finito.

Non mi frega nulla del risparmio (peraltro tutto da verificare) sulla bolletta della tassa rifiuti se so che il mio vicino di casa, il mio fratello, l’anziano, il disabile, l’incontinente oltre a tutto il resto è totalmente dimenticato per i bisogni del suo intimo, del suo pudore perché i famigliari non sanno più dove stoccare la merda e il piscio.

Scrivemmo alle istituzioni sanitarie senza esito: “così fan tutti”.

Citammo Norme, Disposizioni Igienico sanitarie Comunali arretrate e insufficienti davanti a questo problema, compresa l’inadeguatezza strutturale se non la totale mancanza dei vani rifiuti in moltissime abitazioni, cortili condomini affinché si realizzasse una zona “ad hoc” per lo stoccaggio.

Imprese, addetti, servizi di pulizia Condominiali assorbirono il carico di lavoro ingrato in più senza fiatare per paura di perdere il lavoro per maggiori costi.

Auspicammo un'indagine a tappeto, un salto di qualità sociale e culturale alternativo al “sotto lavello” o “sul balcone” previsti, questi si demenzialmente dal sistema CEM da tutti supinamente accettato.

Il "chissenefrega", macchia di coscenza inarrestabile, si allargò sempre più.
 
Invitammo gli Organismi che si occupano di disabilità a fare sentire la propria voce.

Informammo anche la Chiesa locale e i loro media di fare altrettanto: come non detto.

E’ arrivata un’altra estate, merda e piscio sono sempre lì, fermi sette giorni ad aspettare il ritiro dei “pacchi” rossi immondi puzzolenti e pericolosi.

La Bella Cernusco, la Cernusco perla della Martesana, la Cernusco dei Social, del record dei Candidati Sindaci, la Cernusco delle mille Associazioni, la Cernusco Culturale, la cernusco Laica, la Cernusco Cristiana, la Cernusco dell’Accoglienza, la Cernusco degli Educatori, la Cernusco dei Teatri e dei Cineforum, la Cernusco dei mega Parchi delle struttire Sportive d'avanguardia, delle immense Piste ciclabil, la Cernusco elettorale dalla quale mi sarei aspettato un sussulto (anche peloso) … la Cernusco…la Cernusco...

La nostra Cernusco è incapace di esigere e di alzare la voce di difendere coloro (e famigliari) in sofferenza. 

Preferisce il quieto vivere, il sonno, la nebbia anzichè lottare per contrastare un'ingiustizia, pretendere un servizio dignitoso equilibrato, veloce, gratuito per il conferimento-ritiro mirato del piscio e della merda.

Cernusco non è una Città. E' un disaggregato.


Sergio&Sergio&MElena.


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