Qui il link
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Cisnusculum
Bosinarium
Antefatto.
Henry Morton Stanley, il giornalista inviato nel
1869 alla ricerca di David Livingstone, esploratore missionario dell’entroterra
africano di cui non si avevano notizie, lo scoprì tre anni dopo in un villaggio
sulle rive dello spettacoloso Lago Tanganica. La storia romanzata, racconta che
Stanley esclamò: <<dr. Livingstone, I presume.>> Altri dicono <<dr.
Livingstone, I suppose.>>
Scoperta o riscoperta.
Qui a Cisnusculum,
sta venendo alla luce una scoperta di notevole interesse archeologico dopo anni
di spasmodiche ricerche. Sulle rive della forra orientale dello spettacoloso Fontanile
Lodi detto Funtanun, dove forse c’era
un’antica torbiera, mappe sgualcite alla mano in un ambiente “ecuoverde” (1) un ricercatore dei nostri
tempi emulo di Stanley, esclamò: <<Bosco del Legionario, I presume.>>
Non si hanno notizie di <<I suppose.>>
Toponimo.
Ipercritico come sono, ho voluto subito indagare ed
ho pubblicamente sollevato la questione del toponimo intrigante, mai sentito prima
d’ora. Troppo singolare, troppo fantasiosa o troppo vera l’onomastica? Come può
starci che un semplice bosco naturale implementato dalla Forestale negli anni
’80, cresciuto spontaneamente e pieno zeppo di essenze autoctone, si
sovrapponga esattamente ad un sito che evoca origini romane per via del nome? Come
mai nuovo e antico si mischiano così bene? Una sorta di nemesi al contrario? Un
nome che fa pensare a gesta di guerre lontanissime? O che, forse, prima delle
caduche robinie esistevano piante longeve di duemila anni, tali da ingenerare
l’ecuivoco (1)? Conosco la quercia Vallonea di Tricase detta dei
“Cento Cavalieri” sotto la quale ho preso ristoro anni fa, ma ha “solo”
settecento anni.
Tormento e storia.
E se il Bosco del Legionario e il Caio Asinio
fossero collegati? Questo era il mio tormento, la mia congettura. Come si sa il nostro Caio Asinio (non il
Pollione) venerato fondatore di Cisnusculum,
era il figlio prediletto di Gallo “Cedronico
Barbiglio”. Cita il Ghezzi (2) <<Nell’aprile
del 1849, oltre il ponte del Naviglio, poco distante dall’abitato, in un fondo
che costeggia il viale che mette alla strada provinciale, e precisamente ove
sorge quel gruppo di case chiamate Cascina Lupa che si vuole sia un nome di
origine romana, praticando degli scavi per la costruzione delle attuali stalle,
si trovarono nel giro di duecento passi parecchie antichità romane ormai
corrose. Eranvi due fibulae (fibbie) d’argento coi rispettivi uncinetti per
fermare la clamide militare sulla spalla, ornate di meandri e ben lavorate:
apparve inoltre il sepolcro gentilizio della famiglia romana Asinia.>> Una
famiglia potente fra le cerchie del grande condottiero Gaio Giulio Cesare. Ecco
allora la mia (magistrale) intuizione: che il Cesare sia passato da queste
parti con i mitici Legionari per salutare l’amico Asinio? Purtroppo non c’è
traccia dell’incontro, nemmeno nel “De bello gallico”, altrimenti non staremmo
qui a dissertare sul Bosco.
Evento o leggenda.
Poi… Poi ricevo la dritta accennata all’inizio della
scoperta (o riscoperta) del sito che cambia la storia di Cisnusculum. Non posso svelare la fonte a cui ho garantito
l’anonimato, ma il racconto presenta similitudini inquietanti col passato: un
dejà vu della Cascina Lupa <<Mentre
le draghe estraevano la preziosissima sabbia dal pubblico sottosuolo nonostante
l’ambiente “ecuoecologico” (1) a
duecento passi dal Funtanun, trovammo parecchie antichità romane corrose, forse
lasciate dai Legionari passati da qui. Eranvi dardi, gladi e ball-iste (tante) con
frecce. Tutto venne fatto sparire in
fretta per via della concorrenza fra tombaroli Sanmauriziani e Battilocchesi
che si accaparravano tutto. Quasi come nel 1955, quando il sottosuolo Cernuschese
nei pressi della Via. C. Battisti, restituì una tomba con corredo comprendente
vasellame in terracotta (olpe, bicchiere) finiti chissà dove.>> Sconvolgente!
Interrogativo.
Non ci potevo credere! Coincidenze troppo forti.
Evento quasi miracoloso, forse inverosimile… Quale alternativa concreta e credibile
al racconto? I tarlo mi rode. Poi, pian piano, la matassa si dipana e
incomincio a capire… Purtroppo è la fine del mio orgoglio di ricercatore, una
sonora mazzata che mi precluderà la citazione sui libri della futura storia di Cisnusculum, prevista nel 2032. La verità
si fa strada tra la scighera della
mia mente. Chi è il mio confidente? Forse un cantastorie baloss-casciaball che, memore di come allamava le gallinelle d’acqua
del Funtanun, ha inventato una panzana
alla quale ha abboccato tutta l’intellighenzia nostrana e ora, se la ride come
un matto.
Bosinada.
Bosco del Legionario? Una Bosinada (3) tutta
cernuschese! Un toponimo da presa-per-il-culto. Talmente è improbabile, carnevalesco:
da leggenda metropolitana, da abuso di credulità popolare! O, forse proprio
perché tale, è stato preso per buon in atti amministrativi cogenti: delibere, progetti,
computi, appalti, lavori ed opere che hanno coinvolto Enti ed istituzioni di mezza
Lombardia, oltre naturalmente alla Giunta e l’intero Consiglio Comunale di Cisnusculum. Per il Bosco del Legionario
è stato perfino edito un pamphlet di non so quante pagine e quante migliaia di
copie, sicuramente superiore alla tiratura del “De bello”. Tutti ci hanno
creduto, editoria locale e digitale compresa. Da qui le mie lenzuolate webbane.
Ora, ma solo ora, ci vengono a dire che si, forse, anche il nome del Bosco del Legionario
(oltre alla riqualificazione nel bosco stesso) verrà riqualificato, ma solo al termine
dei lavori per ragioni burocratiche. Senza mea culpa senza scuse, gelidamente
incapaci di un gesto purificatorio. Tal quale la formale e seria “morale
vittoriana” che aleggiava nell’incontro Stanley-Livingstone.
Reiterazione e stupore.
Ma Cisnusculum,
questa Cisnusculum sulla Martesana non
finisce mai di stupirmi. E’ un pozzo di sorprese. Ricerco qualche altro
appiglio di conferma del toponimo ora sconfessato, facendo scorrere il sito del
Comune. Qui sbatto la testa contro un post che parla di un certo Bosco delle
Allodole nella stessa posizione del Bosco del Legionario! Un’altra coincidenza
territoriale? Un’altra sovrapposizione? Un altro tupic? Un’altra panzana? Un’altra Bosinada? Vuoi vedere che hanno trovato
sottoterra migliaia di ossicini di quaglie, scambiate per allodole, vista la
vicinanza del Quagliodromo? E questo da quando? Prima o dopo il Legionario? Chi
sarà mai stato il Padrino del nome del nuovo Bosco? Ci sono atti e determinazioni
Dirigenziali? Delibere della Giunta o del Consiglio Comunale per confermare che
di Allodole e non di Legionario si tratta? Questo porterà ad una nuova “questione
del nome” (2) alla prossima riqualificazione del sito? A quando l’annuncio del correttivo
bis? Anche qui aspettiamo il 2032?
Conferma.
Non mi resta che indagare ancora con l’ultima
risorsa alla mia portata: la ricerca catastale, così almeno, fra numeri e
particelle, dovrei trovare i riscontri giusti che mi mancano. Ripasso pedissecuamente(1) il poco pruriginoso elenco
dei Beni Comunali del Patrimonio Indisponibile del nostro Comune e, finalmente,
acquisisco la verità scritta: questo terreno a <<duecento passi>> dalla testata del Funtaun, è veramente e sempre lo stesso e
da decenni chiamato senz’altro Bosco delle Allodole. Bingo! Il Bosco del
Legionario non è mai esistito, nemmeno ai tempi di Stanley e Livingstone, né a
quelli di Caio Asinio e Giulio Cesare e della Cascina Lupa (de Lupis). Nemmeno
rintracciato tra la fanghiglia della torbiera. Spero che il web non racconti
una nuova Bosinada.
Sorpresa e rinuncia.
Ma non è finita…L’elenco catastale è impietoso e con
enorme sorpresa vedo che presso la Maragna
(4) sempre a Cisnusculum,
distante molto ma molto di più di <<duecento
passi>>, altre particelle catastali di proprietà del Comune sono classificate
Bosco delle Allodole! Un altro Bosco delle Allodole? Un’altra sovrapposizione?
Un altro tupic? Un altro intrigo? Un’altra
Bosinada? Costernato e sfinito depongo il mio gladio, sperando che qualcuno,
fra duemila anni, lo ritrovi e, tramite il DNA delle particelle organiche
residue, me ne attribuisca la paternità.
Suggerimento.
Fossi il Sindaco di Cisnusculum, ci penserei non due, non tre, ma almeno quattro volte
prima della riqualificazione del toponimo e del taglio del nastro. Mi chiedo
come mai è possibile che ci si dimentichi d’un fatto storico inconfutabile e
consolidato già esistente che nemmeno il Ghezzi ricorda cita. Dopo il Bosco del
Legionario, il Bosco delle Allodole, il bosco delle Allodole-bis alla Maragna e appunto il Bosco del Funtanun la vera verità di questa
incredibile storia di Cisnusculum Bosinarium sta già scritta sull’ <<olla di creta ansata, con punta in
fondo trovata nel sepolcreto.>> A parte i caratteri incomprensibili vi
si può leggere <<Bosco degli Asini.>>
Senza la doppia i finale. E’ coerente e convincente per davvero. I presume.
I suppose.
Sergio Pozzi
(1)
da ecuosacco: raccolta rifiuti del Comune di Cernusco.
(2)
Cisnusculum: Memorie Storiche di L.R.Ghezzi.
(3)
Carlo Alberti: “Ai quatter vent”.
(4)
Terreno in zona Gaggiolo-Olmo.
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