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| (Foto rubata a C. Gargantini) |
C’è
ASSEMBLEA e assemblea.
Dialogo in
pvt su F.B.
06.05.2016
A.M.:
<<Sergio davvero non capisco se ragionano con la testa o coi piedi... ...
perché ritirare il secco solo una volta a settimana? Chi ha problemi d'incontinenza si tiene i sacchi in casa o sul balcone per una settimana? D'estate
poi...>>.
R. <<E'
quello per il quale ci stiamo battendo...anche se tu ed io abbiamo spazi
alternativi...pensa ai condominii...>>:
A.M. <<... infatti, Cernusco è piena di
condomini, anziani e bimbi... che almeno ritirassero il sacco 2 volte la settimana
... e che cavolo... poi ci farai vedere la risposta!>>.
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Esco sconcertato
dall’Assemblea illustrativa dell’ecuo-sacco-rosso di ieri sera alla Filanda. E’
chiaramente la più importante di tutte le due precedenti se non altro per la
presenza massiccia e forse imprevista, di tanta, tantissima gente. L’ambiente è
stracolmo e già a colpo d’occhio si comprende l’inadeguatezza del sito e della
logistica, non un buon segno.
Nei giorni
precedenti avevo auspicato, illudendomi, che una vera Assemblea si fondasse su
alcuni principi logici che si adottano, da sempre, anche nelle reiette
Assemblea Condominiali, spesso citate dei politici-politicanti come esempi di
banalità, ma che invece sono istituzionalizzate garantiste e collaudate della nomina
di un Presidente, un Segretario verbalizzante, un ordine del giorno, un’ esposizione,
un dibattito, la possibilità di verbalizzare una specifica posizione e infine
il deliberato con l’esito del voto. Poi la Politica-Amministrativa adotterà le
sue decisioni, se non già prese.
Niente di tutto
questo è successo perché l’unilateralità del sistema “cominciniano” si evince
subito: io sto da questa parte, voi dall’altra. Io raccolgo un po’ di
osservazioni poi rispondo e via di questo passo. Facile ipotizzare che questo
metodo non porta mai a nulla di buono costruttivo e pratico sia per la
“confusione” degli interventi, sia per la reiterazione degli argomenti e il dilungamento
delle riposte "tampone" impossibili da contestare e contro-dedurre (ormai il microfono era in altre mani) lasciando questioni in sospeso. Il quadro ideologico forse non compreso da tutti, era chiaramente questo.<<Alea iacta est.>>. L’ecuo-sacco è tratto.
La mala
organizzazione o disorganizzazione, mascherata dal microfono itinerante, anziché
invitare l’interrogante al tavolo della Presidenza girato verso la platea, ha
reso praticamente impossibile una disamina logica dei fatti. La partenza a
razzo di Comincini, puntualissimo e dogmatico, senza dettare un minimo di buone
regole (abituato a ben altre Assemblee codificate liturgicamente e che qui forse
non era il caso di praticarle …) non ha permesso di organizzare in via previa
gl’interventi con possibili posizioni scritte a scapito di ordine e
comprensione.
Vedere un Sindaco
costretto a battere sulla qwerty gli argomenti in discussione, mi ha fatto
“tenerezza”. Vedere un Sindaco “tuttologo” che argomenta in prima persona
quesiti pluridisciplinari mi ha fatto pena da <<uomo solo al comando>>
e sollevato interrogativi su talune collegialità che per l’importanza dell’argomento
dovevano almeno apparire (Giunta e Consiglio Comunale Presidenza compresa). Un’immersione
dentro i Cittadini avrebbe fatto bene a tutti.
Vedere il tavolo dell’organizzazione
“raffazzonato” e poco visibile nemmeno da un lato del “loggione” mi ha irritato
(mancava una semplice predella o una camera che proiettasse sullo schermo i
primi piani). Lo facevamo in oratorio 20-30 anni fa. Cosa resterà degli interventi? Saranno riportati da qualche parte
per la “storia” di Cernusco? Senza “partecipazione” (che slogan fu?) e coinvolgimento
preparatorio “alla base”, l’esito non può che essere la frittata.
Quanto
al merito del mio intervento, posto che era già scritto per facilitare la mia
idiosincrasia al linguaggio parlato e che a seguito dell’andamento della
discussione avrei integrato, posto che non riporto interventi ripetitivi importantissimi
sollevati da altri, annoto questi punti:
1.
La decisone sull’ecuo-sacco-rosso è
irreversibile: cosa siamo venuti a fare se tutto è già deciso?
2.
Mancanza di democrazia Assembleare
rispettosa.
3.
Mancata sintesi dei problemi sollevati
nelle Assemblee del 14 e16 maggio.
4. Chi
paga se non noi, lo smaltimento dell'incredibile quantità di pubblicità
cartacea in cassetta postale una vera malefatta senza difesa alla quale rimediamo noi individualmente con impiego di risorse? Se moltiplichiamo per
tutto il territorio Comunale, quante tonnellate di carta ci prendiamo sul gobbo?
Imporre, per questa pubblicità una sorta di tassa tipo quella per gl'imballaggi in
modo da alleggerire le tasse dei Cernuschesi!
5.
Introduzione
dell’ECUO-SACCO
SOCIALE SOLIDALE – ESSS. Valutato e discusso in via previa con Gruppi che ne condividono
l’idea. Casi con disabilità più o meno gravi, anzianità, cura bambini. Una
valutazione che prescinde la mera Gestione dei Rifiuti per ricomprendere
aspetti e Servizi Sociali (e umani). Ecuo-sacco-rosso aggiuntivo gratuito
consegnato a domicilio. Per questi casi, il ritiro-conferimento deve avvenire
due volte la settimana, una assieme al contesto generale, l’altra mirata e
risparmiosa. Si studi un Regolamento ad hoc che contempli gli obblighi della Privacy.
Stupisce negativamente che un’Amministrazione Comunale non ci abbia pensato
vista anche la provenienza culturale dei componenti. Alla proposta mi
aspettavo un’adesione immediata e una reazione positiva anziché rimandare ad
ulteriori approfondimenti settembrini “minacciando” aggravi dei costi per il giro
suppletivo.
6.
Ho chiesto
chiarimenti e precisazioni di ordine Deliberativo, Determine e Ordinanze sul
sistema ecuo-sacco- rosso al fine di verificarne i supporti, le autorizzazioni la
correlazione e la coerenza regolamentare avendo riscontrato difficoltà a
risalire a tutta la filiera dei provvedimenti. Sembra ancora vigente l’Ordinanza
Sindacale 70/2008, nonostante i provvedimenti importanti che ne sono seguiti sul conferimento e sue variazioni, come questa. Ritengo che gli orari imposti alle Imprese di Pulizia di
conferire sacchi e bidoni non prima delle ore 21,00, siano oggi anacronistici e
da rivedere per due motivi: a) si obbliga a lavorare nei Condomini in orari
serali-notturni troppo avanzati (sicurezza-quiete) / b) la contestualità
dell’orario con gli altri Condomini obbliga ad allargare il monte-addetti. Tutti
invocano razionalità, efficienza e risparmio ma non si tiene conto delle
esigenze di questo servizio concorrenziale e ridotto all’osso come se le Imprese
fossero l’ultima ruota del carro (come in effetti lo sono) e che gli Addetti spesso devono mettere mano alla nostra "m...." per rimediare. Ho chiesto altresì di acquisire i pareri dei Dirigenti Comunali sul
nuovo sistema.
7.
Ho chiesto
quante multe sono state elevate dagli Ispettori Ambientali (?) sulla scorta dei
Regolamenti vigenti da anni (art. 21, Reg. Gestione Rifiuti - anno 2011) dopo
che il Sindaco ha fatto intendere che trattasi di servizio nuovo e che la istituenda
figura professionale costa! Prima non costava o non c’era o non funzionava nonostante
fosse prevista? Evidentemente negli anni trascorsi non si è fatto nulla sui
controlli. Forse il sistema “contestativo” avrebbe sensibilizzato e fatto
aumentare l’indice del “secco”? Manca la controprova, ma io credo di si. Ora,
per rimediare ad inazioni e contraddittorietà passate, si cambia. Scelta
parossistica, un classico all’italiana.
8. Ho puntato
il dito sul fatto che, come peraltro affermato dallo stesso Sindaco, la
questione “secco” è una parte del problema rifiuti. Appunto perché tale, va
analizzato, quantificato e relazionato lo stato dei vani rifiuti nel contesto
edilizio cernuschese, magari attingendo da statistiche più circoscritte. E’ un
punto focale. Va esaminata la correlazione fra il Regolamento Edilizio quale
base per la tipologia del vano rifiuti e stato di fatto e se questi vani esistono
in tutti i contesti edilizi. Se sono conformi alla norme, se sono sufficientemente
dimensionati per le esigenze attuali sia in vista del progetto ecuo-sacco-rosso
per maggiori spazi di stoccaggio transitorio: una riqualificazione. In fondo Cernusco non è il paese
sempre sotto riqualifica sistematica di tutto anche per settori dapprima completamente
abbandonati con dolo per poi imbrodarsi riqualificandoli (Villa Alari ma non
solo)? La realizzazione di vani rifiuti in regola potrebbe essere incentivata
da una campagna di sensibilizzazione anche in deroga ai calcoli
plano-volumetrici e senza oneri di costruzione. Sono convinto che quella di
un’attrezzatura adeguata dei vani rifiuti a servizio delle abitazioni oltre
alla sua essenziale componente igienico-sanitaria imprescindibile e
irrinunciabile comporterà ordine e razionalità che sta “alla base” del sistema conferimento e faciliterà l’incremento della frazione “secco”.
Sono
state sollevate altre questioni soprattutto economiche che non riporto ne sono
in grado di valutare. Non posso però non concludere richiamando il problema
dello stoccaggio in casa evidenziato in quasi tutti gli interventi, com’era
prevedibile e che ha trovato impreparati Sindaco & C. Stoccaggio quasi
impossibile per la moltitudine a causa della dimensione del sacco rosso. Stoccaggio
inverecondo nei casi di putrescenza di alcuni legittimi conferimenti. Non è
stata data risposta ed elusa la domanda chiave sulla criticità del nuovo sistema. Gravissimo.
Evanescente
e non veritiera la risposta dei Servizi di Igiene Pubblica di Gorgonzola che ho
interpellato e che rimanda la patata al Comune!
Forse
la proposta del mio vicino di sedia, un’idea da esaminare, può rappresentare
una soluzione parziale: un ecuo-sacchino-rossiccio da tenere sotto il lavandino
... oltre all’ESSS.
La
Gente di Cernusco si è dimostrata, giustamente sensibile al problema
economico, ma ancor di più per gli effetti negativi sociali e igienico-sanitari
del nuovo sistema.
Se le mie
considerazioni, definite dal Sindaco “tecnicismi” sono tali, chiedo scusa,
lasciando il giudizio a chi legge.
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18.05.2011
A.M.
<<Ciao Sergio, mi spiace non sono riuscita ad esserci ieri sera...
potresti farmi un piccolo riassunto della riunione? Buona giornata e bacione.>>.
Cara, A.M., Eccoti il mio piccolo riassunto. Bacioni. Sergio.

Ciao Sergio, soprattutto da questo tuo ben dettagliato articolo e, da altre “voci”, secondo me, l’equo sacco è stato ‘partorito’ non come un esperimento ma come una imposizione per tutti i cittadini Cernuschesi.
RispondiEliminaIl sindaco avrebbe dovuto ascoltare i vari problemi sottoposti e cercare una soluzione (cosa non fatta)!
Come te ripeto: l’equo sacco è un’imposizione!
Anna
Anna, conoscendoti so solo che a scrivere ti costa molto. Quindi se condividi certe mie critiche mi fa piacere, ma mi avrebbe fatto ancor più piacere se la "cosa" fosse stata diversamente gestita appunto come tu segnali. Il Comune non è un'azienda commerciale e le previe mancate valutazioni di ordine sociale, dovevano-devono diventare il primo punto, sempre per lo specifico argomento. Non lo è stato: che ci vuoi fare? Importante è che si accorgano e rimedino. Un abbraccio.
RispondiElimina