Ripubblico un post ... 5 giugno 2013
Ma non dovevamo ritrovarci entro breve tempo? Azioni per una città sostenibile: cosa fa il Comune, cosa possiamo fare tutti”.
sono passati tre mesi …
Convegno 5 marzo 2011
Grandi assenti: Consiglieri
Comunali (quasi tutti) e Partitica locale; Face-bookisti e blogger
della serie “ci piace” ma non vengo/non posso venire; Amministratori di
condomini per le esperienze dirette, Professionisti e Progettisti sempre
per le esperienze dirette nonché Esperti antinquinamento
dell’intellighenzia Cernuschese non invitati o disattenti; Pubblico
scarsino anziché no; finalmente un momento adeguato commisurato alla
gente comune: cioè il soggetto che alla fin fine dovrà sostenere
gl’interventi e pagare per le “rinnovabili” e suggerire concretezze come
vedremo alla fine di queste mie righe di commento.
Dati e studi: Nessuna
dispensa d’aiuto per quelli sulla CO2 (anidride carbonica) e troppo
scarni con numeri finali “assoluti” senza dettaglio ne dimostrativo per
come ci si è arrivati (reiterazione di un vizietto) tanto da sollevare
più di un dubbio dovendoli valutare li per li, seguendo le slides;
mancata e più precisa correlazione con le proposte del PGT tra il
consolidato 7% d’incremento della popolazione dal 2005 al 2010 e la
previsione, non argomentata o sottaciuta, sui futuri 3.000 abitanti pari
al 10% nei prossimi 5 anni: un delta che conferma le mie analisi
documentate di crescita molto sostenuto del PGT; l’impatto degli edifici
condominiali – anche di proprietà comunale – che rappresentano la
stragrande quantità dell’inadeguato edificato Cernuschese (e nazionale
in genere) del tutto dimenticato nell’analisi il che, in un convegno del
genere, non è affatto positivo; parimenti negativa la mancata disamina –
che personalmente ritengo fondamentale – su cosa conviene fare,
razionalmente, per primo: puntare sulla ristrutturazione
edilizia-funzionale complessiva degli edifici e/o solo sulla parzialità
delle “rinnovabili”? C’immaginiamo i pannelli solari su un tetto tutto
da rifare? Meglio o più importante il vestito o il cappello? Sempre
personalmente non ho alcun dubbio su come procedere: una questione
tecnico-economica concreta molto forte che allarga notevolmente la
previsione di spesa degli interventi indispensabili per un vero
risparmio energetico complessivo tanto più se correlato alle peripezie
di chi vive ed intende adeguarsi nei condomini dov’è è risaputa la
mancanza di soldi e senza “autofinanziamento”: un problema che la
Politica deve farsi carico; da ultimo, nessuna menzione sul peso degli
oneri-costi generali che la Comunità si accolla per rendere disponibili
le “rinnovabili” sommate ai “risparmi e rimborsi” fiscali e ai proventi
scomputati sulla bolletta. Le “rinnovabili” per ora sono una possibilità
per l’élite e per chi ha i soldini, anche con sacrifici.
Diffusione, informazione:
se non ancora fatto, anche in forma sintetica, occorre pubblicizzare il
“patto dei sindaci” firmato a Bruxelles nel 2009, per acquisirne il
valore e diffonderne la condivisione collettiva per l’impiego di energia
sostenibile.
Questionario inadeguato:
quello distribuito a rischio fallimento anche per l’esiguità dei
presenti e la loro resa. Un test senza quorum sufficiente sperando che
non si ripeta l’esperienza minimalista delle interviste del PGT. Anche
qui, nel questionario, è totalmente elusa la questione condominiale che
valutata da sola rappresenta una fetta notevolissima per acquisire
conoscenze e orientare indagini e proposte. Di questo occorre tenerne
conto nella pre-annunciata verifica edilizia, in loco, del Politecnico.
Mi chiedo se questa indagine, non la si poteva abbinare a quella del PGT
(stato di fatto-morfologia dell’edificato-soglie storiche degli
immobili) sperando che siano state compiute. Un questionario che non può
prescindere da una migliore e più attenta distribuzione-diffusione
anche via web, compilabile davvero, questa si, on-line!
Trasparenza ed onestà: auspico
che i dati sulle “rinnovabili” e sugli obiettivi siano compilati in
modo indubitabilmente onesto e veritiero e senza nessuna paura di dire
come stanno le cose, lo richiedono trasparenza ed etica. Per capirci,
sulla stessa lunghezza d’onda, come ha candidamente ammesso con onestà
intellettuale degna della stirpe, il Consigliere Comunale Erica Spinelli
a proposito delle “rinnovabili” di casa sua: se ho ben capito il
“termico”, a differenza del “fotovoltaico” con dati concreti alla mano e
per via della latitudine Cernuschese e orientamento del fabbricato, non
appare remunerativo con spesa di dubbia convenienza. Il che val ben di
più di qualsiasi relazione o proposta tecnico-commerciale che i
venditori, invece, se ne guardano bene dal dire fino in fondo: idem per
gl’istituti filo “rinnovabili”.
Conclusioni: positiva
l’iniziativa e l’idea conduttrice; da migliorare nei contenuti
tecnico-espositivi-partecipativi (!). Una strada non impossibile in
linea con le aspettative del convegno: “La città sostenibile, le azioni
dei cittadini e di strategie delle istituzioni verso la cultura della
sostenibilità”. Servono azioni propositive più approfondite e concrete
per centrare, aiutare e convincere la gente senza dimenticare
l’edificato condominiale Comunale, il primo a dover dettare l’esempio.
Obiettivi che una Pubblica Amministrazione si deve porre e tenere sempre
presente per raggiungere una migliore qualità della vita: un valore
intrinseco anche senza il protocollo del “patto” comunitario.
Ricomprendendovi, oltre alla CO2, il PM10 e simili.
Qui
si giocano i futuri destini Amministrativi della nostra Città e, bene
sommo ancor più importante, la nostra salute-sopravvivenza se è vero che
in Lombardia l’inquinamento accorcia la vita di ciascuno di noi 16
mesi; lo si rapporti ai quasi 10 milioni di abitanti: l’esito è
spaventoso.
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