| Porta di accesso all'Oratorio (a sx) e Portone accesso Corte Padronale (dx) - Foto 113 ago 2018 |
PIANO DI RECUPERO CASCINA TORRIANA
Di
Carlo Guzzi - Pubblicato su
Cernusco Insieme
il
22 settembre 2007.
Il
consiglio
comunale, con voto unanime, lo scorso 17 settembre, ha approvato in via
definitiva la proposta di piano di recupero della cascina Torriana, confermando
così quanto era già stato deliberato, sempre all’unanimità, in aprile.
“La
cascina Torriana – ha detto l’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti – è
l’immobile rurale, dal punto di vista storico ed architettonico, più importante
della città, perché risale, nella conformazione attuale, alla metà del
sedicesimo secolo. L’impianto è suddiviso in due corti, una padronale e una
rurale, con incluso l’Oratorio di Santa Caterina, oggi in condizioni di
completo degrado, ma che sarà ricuperato.”
La
proposta della proprietà (Cave Merlini s.p.a.)
prevede il mantenimento delle due corti ed il ricupero del giardino
all’italiana, a supporto della struttura alberghiera, che troverà collocazione
nella corte padronale (ristorante e albergo con una decina di camere), mentre
la corte rurale sarà destinata a residenziale (30/35
appartamenti).
La
Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Milano,
esprimendo parere positivo sul recupero, ha, tra l’altro, invitato a non
scavare nel sottosuolo della cascina ma a ricuperare i posti auto all’esterno
dell’area dei fabbricati esistenti.
Il
piano di recupero – per una volumetria di circa 20.600 mc. – prevede pure il
collegamento ciclabile tra il laghetto pescatori, la cascina, via Adua ed il
Parco Increa.
La durata degli interventi di recupero è stata stimata in circa tre anni.
Il
Sindaco, Eugenio Comincini,
si è detto “molto lieto di chiudere questo iter” e ha subito aggiunto che “è
doveroso dare atto alla precedente amministrazione del lavoro fatto. Si tratta
di un patrimonio storico architettonico importantissimo per la nostra città ed
il poterlo ricuperarlo è qualcosa di bello da donare alla nostra città. Credo
che gli amministratori abbiano saputo lavorare bene con la proprietà.
L’auspicio
è che i lavori possono partire quanto prima e durare il meno possibile, anche
per evitare ulteriore degrado alla cascina e quindi problemi per la sua
conservazione. Un miglior contemperamento di due opposte esigenze (quella
dell’agricoltore che vuole continuare a svolgere la sua attività in cascina
e quella della proprietà interessata al ricupero) avrebbe potuto portare
ad un più rapida approvazione di questo piano di recupero.”
Daniele
Cassamagnaghi, da parte sua, ha ringraziato l’attuale Primo cittadino per le
“parole di apprezzamento per l’operato della sua precedente amministrazione.
Questa sera si conclude un iter, che consentirà di realizzare un intervento di
pregio, onere e vanto per la nostra città.”
Comincini
ha anche affermato che “si sta pensando alla possibilità di rendere di uso
pubblico l’Oratorio di Santa Caterina. Storicamente la cascina Torriana nasce
attorno a quel luogo di culto che risale almeno al 1400.”
In
cosa consista il futuro pubblico utilizzo della chiesina, al momento, non è
stato precisato. Ci si aspetta almeno che sia rispettoso della storia e del
carattere sacro del luogo.
Nel
1926
su Voce Amica
monsignor Luigi Ghezzi, apprezzato storico locale, così scriveva: “Santa
Caterina ebbe anche a Cernusco onore e devozione. Le fu dedicata la chiesina
della Torriana; fin da che anno non si sa, ma certo si va molto indietro … La
chiesa non ha più nulla dell’antichità, mentre aveva la sua importanza, ed
ebbe sempre un sacerdote, che abitando proprio in cascina, ufficiava la chiesa
e faceva la scuola ai ragazzi. Di qui l’uso di chiamarla: Torriana
del prete.
Un signore, Conti Valente,
proprietario della cascina, fondava nel 1746 il beneficio stabile per il
prete, e in morte dispose anche un lascito per i poveri della cascina e del
paese. Questo ora è amministrato dalla Congregazione di Carità, mentre il beneficio
per la Messa quotidiana fu soppresso dal Governo nel 1871.
Il dì di Santa Caterina, chi non
andava a Gorgonzola (per la fiera, famosa in tutto il contado della Martesana,
e per rendere omaggio alla Santa) andava almeno alla Torriana a sentire la
Messa e venerare la Santa: erano belle usanze dei nostri vecchi.
E crescendo, e vivendo colle
memorie e colle feste dei Santi erano buoni cristiani, e buoni italiani, senza
tante pretese, ma sani, laboriosi e virtuosi, meglio di oggi con tanto sport e
con tante altre cose e feste.”
Ripensando anche alla Festa
di Santa Maria – celebrata la scorsa domenica 16 settembre, con la consueta
partecipazione di tante persone – emerge quell’insopprimibile bisogno di radici
salde, di riferimenti comuni, di legami, di affetti condivisi e condivisibili,
di ancoraggio alle origini, insomma di quell’orizzonte di prossimità che di
volta in volta chiamiamo famiglia, casa, parrocchia, paese, nazione.
Quell’ottantina di coppie che al Santuario hanno ricordato un loro
significativo anniversario di matrimonio (c’erano due coppie che festeggiavano
il 60° e una coppia che, partecipe spiritualmente, ricordava il 65° ) sono
state una bella testimonianza di fedeltà coniugale, di amore autentico e non
egoistico.
Santa Maria ci richiama alle
radici cristiane della nostra comunità, cascina Torriana alle origini agricole
del nostro territorio. Riandare a queste luoghi ci fa ricordare la loro
bellezza, la schiettezza dei rapporti umani, l’autenticità di valori e delle
relazioni a cui ogni cuore aspira, anche se non lo sa o non lo riconosce.
In tempo di sradicamento, favorito
anche dalla cultura e dallo stile di vita del nostro tempo, non dimentichiamo
queste nostre antiche e solide radici.
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