L’O.R.S.O. CERNUSCHESE.
Per fronteggiare
critiche, osservazioni (e insinuazioni) sulla gestione CEM dei rifiuti urbani
di Cernusco, sia di tipo qualitativo che quantitativo e sulla loro
tracciabilità che tocca temi etici oltre che contrattuali con risvolti penali, l’Assessore
Zacchetti si spende pubblicamente per difendere l’operato CEM, dichiarando che tutto
è in ordine e l’O.R.S.O. è in buona salute. A fronte di nulli o insignificanti controlli
Comunali sull’operato CEM, disattesi e censurabili, Zacchetti si rifugia in un
fuori campo sportivo, placcando il F.I.R., il documento cartaceo di trasporto obbligatorio
che dovrebbe accompagnare ogni movimento ogni mezzo ogni recapito intermedio o finale
della “Monnezza” Cernuschese (come per tutti) distinta per tipologie. Il F.I.R.
dunque ultima sua ancora di salvezza. Zacchetti zittisce tutto e tutti assicurando
che tale documento è sempre presente a dimostrazione della trasparenza e
dell’affidabilità di CEM. A dire il vero dovrebbe essere lui a preoccuparsi non
noi.
L’O.R.S.O. BALLA CON LA CATENA AL COLLO.
Oltre al F.I.R. la Gestione
dei rifiuti è costellata da modulistica zeppa di acronimi / M.U.D. (Modello
Unico di Dichiarazione Ambientale) / C.E.R. (Catalogo Europeo Rifiuti per
tipologia) / S.I.S.T.R.I. (Sistema Controllo Tracciabilità Rifiuti) /
D.U.V.R.I. (Documento Unico Valutazione Rischi) / e poi l’O.R.S.O.
(Osservatorio Rifiuti SOvraregionale) che più ci interessa perché forma il
database generale gestito dall’ARPA nel quale i Comuni postano direttamente totali
e parziali del monte produttivo della “Monnezza” ricavato dai F.I.R. L’O.R.S.O.
è in gabbia “chiuso e protetto” a cui si accede con credenziali riservate. Non
sappiamo se CEM e simili vi possano accedere direttamente in via suppletiva ai
Comuni o per contratto di affidamento. Se così fosse sarebbe improprio,
delicatissimo, da rivedere. Inutile spiegare il perché.
L’O.R.S.O. GIGIONEGGIA DONDOLANDOSI.
Chi sapeva
dell’esistenza e dell’obbligatorietà del F.I.R., alzi la mano. Ignorato completamente
dalle Relazioni Tecniche Dirigenziali allegate agli Atti Deliberativi. Ma quel
che più importa e che va oltre le obbligazioni contrattuali il mai citato
F.I.R. diventa emblema dell’incapacità di comunicare spiegare e tranquillizzare
la Gente di Cernusco. Il F.I.R. è assente nei volantini, plichi o pubbliche
presentazioni del Comune e del CEM stesso. Nella nostra Ricerca-Studio sulla
“Monnezza” Cernuschese nata subito dopo il 15 maggio 2016, più volte abbiamo
parlato di necessari atti probanti e dimostrative fonti a fronte di dati dubbi
e contrastanti non comprovati dall’esistenza del documento base. Tutto
materiale che man mano abbiamo sviluppato, controllato e pubblicizzato.
Database che avremmo dovuto trovare pubblicamente anziché sollecitarlo
continuamente visti i “vuoti di memoria” del CEM protrattisi per diversi mesi,
rimediati solo dopo molte contestazioni.
L’O.R.S.O. PERDE COLPI È DISORIENTATO.
La “Monnezza” generale
e lo stesso ecuo-sacco sono frutto di documenti veri o rielaborazioni poco
credibili dei F.I.R. vista la potenza mediatica del sistema? Il dubbio è più
che legittimo perché c’è un altro elemento inverosimile da tenere presente sul
quale abbiamo sbattuto il muso, su cui nessuno ha fatto mente locale nonostante
fosse sotto il naso di tanti soggetti a incominciare dai Consiglieri Comunali. In
nessuna Relazione Dirigenziale riscontriamo dati elaborati in “proprio”, non comparati,
non controllati. Misure, pesi, numeri e percentuali sono sempre stati attinti o
ricopiati in modo pedestre (e vergognoso) da altri Comuni con errori di riporto
e di concetto inaccettabili. Uno su tutti: il -66% di secco sbandierato nei
primi due anni del quale abbiamo chiesto verifica per illogicità: non arriverà
mai la risposta. Tutte le valutazioni tecniche sono precedute da allocuzioni
tipo “in base ai dati forniti da CEM” come se questi fossero paradigma di
scientificità e di certezza o per “sentito dire”. Vangeli apocrifi? Si è mai
vista una cosa del genere a Cernusco? Senza i F.I.R. vien meno la Misurazione
Puntuale dei pesi e dei volumi. Si scardina la Tariffa Puntuale che diventa
incalcolabile. L’equità vera si trasforma in ecuità. E tutto ciò in aggiunta ai
“pesi-volumi” individuali promessi ma mai accertati né cippati nonostante
l’obbligo contrattuale di impiantistica tecnologica adeguata sulle attrezzature
C.E.M. Il caos nel caos. La tabella riassuntiva trasmessa a Gargantini dalla
Dirigenza Comunale dopo la querelle non è il F.I.R., non è datata e nemmeno
completa per il 2016 (mancano tremila tonnellate sul totale che stiamo
elaborando). Povero O.R.S.O. Stiamo
scherzando?
L’O.R.S.O. A NOLEGGIO.
Quanto ai pesi
sarebbero veramente tali solo … pesandoli, ma il Comune di Cernusco ha reso
inservibile anche la pesa alla piattaforma (una coincidenza casuale?) ora utilizzata
per il parcheggio delle auto di servizio. Pesa nemmeno servibile per pesare lo
“spazzamento” o il “verde” stoccato in via Resegone come personalmente
constatato (e fotografato). I mezzi di provenienza del nostro Comune (in buono
stato-vedi relazione di Comincini del 2015) sono stati sostituiti e dirottati
in altri Servizi. Quelli di adesso sono in sub-appalto o a noleggio corredati
di loghi e sigle innumerevoli di difficilissima verifica e responsabilizzazione
e di cui non si conosce il percorso-destino. Non è dato a sapere se tutti i
mezzi sono obbligatoriamente provvisti delle attrezzature e loro effettiva
funzionalità imposte dal Capitolato Speciale di Appalto CEM prescritti all’art.
24, nonché delle modalità di esecuzione del Servizio di cui all’art. 29. Non si
conosce il luogo di stoccaggio intermedio e di conferimento finale che devono
essere trasparenti e taggate dal sistema gps del percorso e risultare su ogni
mezzo del servizio “Monnezza” e per obbligo di legge e di appalto. Pattuizioni
che se non fossero scritte, bisognerebbe inventarle quale parte integrante e
sostanziale delle clausole di reciprocità che ogni buon contratto deve
possedere soprattutto qui dove il “controllore” non controlla e il
“controllato” è “controllore” di sé stesso. Una completa e irritante sfasatura.
L’O.R.S.O. NON MANGIA PIU’ È IN LETARGO.
Non meraviglia quindi che
tutto il sistema della “Monnezza” Cernuschese anche quella pre ecuo-sacco,
debba essere rivisitata criticamente. Le differenze sui pesi da noi riscontrata,
dimostrata semplicemente comparando gli stessi atti pubblici Comunali, è
scandalosa e fatta oggetto di reiterate richieste di chiarimenti mai evase. Lo
conferma perfino l’A.R.P.A. Gravissima è la mancata applicazione dei conguagli
di fine esercizio. Atto negativo d’interesse generale oltre che erariale e
revisionale dei conti: si fa finta di nulla. Lo stesso “sconto” tariffario ultimamente
sbandierato come successo e grazioso benefit invece di riconoscerlo come un
diritto, in realtà è una enorme presa in giro per tutti perché l’esatto
dimostrativo del fallimento dell’ecuo-sacco. La diminuzione è applicata in modo
generalizzato per tutti quindi ingiusta e irrazionale rinnegando la finalità
principale di quel “chi inquina paga” sbandierato ai quattro venti,
pesantemente a scapito delle “virtuosità” di coloro che si sono applicati e
sforzati per la buona causa, cioè la maggioranza dei Cernuschesi. Una
diminuzione il cui rapporto quantitativo-qualitative non è supportato da
scientificità. Anche su questo cercheremo di fare luce attraverso i dati
preventivi (molto discordanti) e consuntivi consolidati (se non taroccati) dei
Piani Finanziari e Tariffari non completamente disponibili e di non facile
ricerca.
L’O.R.S.O. SCHELETRITO È MORTO PER SFINIMENTO.
Un contesto
contraddittorio, forse volutamente confusionario o di chi cammina alla cieca, che
fa a pugni con tutte le previsioni dello stesso Comune enormemente discostanti
tra loro, talmente diversi dai dati finali che non possono passare inosservati ponendo
ulteriori interrogativi visto che le “previsioni” sono fatte dagli stessi che
ora tirano le “conclusioni”. Un esito illogico che fa supporre un cinico
calcolo virtuale preventivo per ottenere surrettiziamente un risultato “positivo”
a prescindere dai veri numeri che forse non sapremo mai. Per arrivarci non si
può fare a meno di pensar male, perché tutto lo lascia supporre. Prontissimi ad
essere smentiti.
L’O.R.S.O. OGGETTO
DI ESAME AUTOPTICO.
Nell’intestino
dell’O.R.S.O. hanno rinvenuto brandelli di appunti, faticosamente ricostruiti,
dai quali risulta che:
I
PESI di spazzamento 2014 Comune / Arpa sono identici: tutto il resto è difforme.
I
PESI Cernusco Verde 2014 e Comune 2015 sono identici;
Nel
2014 i PESI Cernusco Verde e Comune sono differenti;
Nel
2014 i PESI dei tre Enti Cernusco Verde, Comune e ARPA sono differenti;
Nel
2015 i PESI dei tre Enti: Cernusco Verde, Comune e ARPA sono differenti;
Nel
2015 il Comune adotterà il PESO della Cernusco Verde.
Nel
2015 i PESI di Cernusco Verde sono quasi identici ad ARPA 2014.
Nel 2015 i PESI Cernusco Verde e Comune sono differenti.
I PESI ARPA 2014 e 2015 sono identici.
Nello stomaco dell’O.R.S.O.
hanno trovato brandelli di F.I.R. compilati a mano: la data non si trova. A
malapena s’intravede numerazione progressiva e il visto, sbiadito dai succhi
gastrici, dell’Agenzia delle Entrate.
Non sono stati
ritrovati rimasugli di statistiche previsionali, tranne un -66% di cui non si
comprende la provenienza.
E qualche brandello
di plastica rossa fra le feci con “code” inservibili.
Sergio Pozzi / Sergio
Rocchi / Sirtori M.C. Elena. - Cernusco, 10.03.2017
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